Un po’ di storia: ricordi della “vecchia” Alfonsine

I portici di piazza Monti e la farmacia
Dal 1800 ad oggi, un percorso storico tra due secoli

di Luciano Lucci

L’edificio coi portici di piazza Monti è ancora oggi la costruzione più rappresentativa della “vecchia” Alfonsine, insieme alla “Casa del Popolo”, ma sulla sua origine non se ne sa nulla.
Appare per la prima volta in una mappa del 1829.

La Farmacia di piazza Monti

Ad Alfonsine nel secolo scorso ci sono sempre state due farmacie: una privata e una pubblica. Ma nei primi dell’800 (1802) l’unica “spezieria” esistente era quella privata dei Corelli intitolata a San Francesco di Paola (San Franceschino) e apparteneva a Francesco Corelli, che abitava a contatto col piazzale della chiesa. I suoi figli erano Giuseppe Corelli (primo ‘sindaco’ o meglio gonfaloniere di Alfonsine), Vincenzo e Antonio. “Affidata allo ‘speziale’ Tommaso Lugaresi, tale farmacia era sfornitissima”.  Poi l’incarico passò al figlio di questi Fedele Lugaresi, poi al nipote Pietro.

Come scrive Romano Pasi nella “Storia di Alfonsine” (p.171-172) ripresa a sua volta da Adis Pasi “Primi appunti per una ricerca” rassegna Montiana 13 ottobre 1978, p.6 – L’Agenzia Municipale di Alfonsine in una lettera, n. 142, in data 8 Brumale anno X (29 0ttobre 1802) si descriveva le carenze sanitarie del paese: “esiste nel nostro Comune una sola spezieria la quale viene esercitata dal Citt. Tommaso Lugaresi, peraltro sfornitissima”. Tali lettere sono scritte dall’Agente Municipale Nicola Isani alla Municipalità di Bagnacavallo. Esse sono trascritte in un registro dell’Archivio Arcipretale di Alfonsine. Siamo nel periodo Napoleonico, dove Alfonsine è Comune di III Classe che fa parte della Repubblica Italiana (Cisalpina).

Ancora da un atto della Commissione Dipartimentale di Sanità del Dipartimento del Reno (26 luglio 1808) risulta che Tommaso Lugaresi aveva il permesso di tenere aperta e gestire la “Spezieria“.

Da un atto del 1830 (25 ottobre) risulta che Antonio Corelli (uno dei due figli di Francesco Corelli, altri due si chiamavano Vincenzo e Giuseppe), vendette la farmacia a Tommaso Lugaresi.
Il 16 gennaio1833 acquistò tutto il materiale presente nella “spezieria”, come risulta dal “Rogito Castelletti”, testimoni Lorenzo del fu Luigi Mrcatelli (notaio) che probabilmente scrisse di suo pugno l’atto, e Angelo del fu Girolamo Isani di professione muratore. (Adis Pasi pag. 66 del “Sussidiario n°4 maggio 2018)

Elenco del materiale presente nella spezieria dell’epoca: 

1) “una bilancia di ottone con lo stampetto di ferro e colonna con pesi”;
2) “50 vasi di terra ordinaria verniciati di bianco e tur-chino”;
3) “1 mortaio di bronzo di libbre due e mezzo”;
4) “due vasi di vetro”;
5) “un torchio di legno con gabbia di ferro del peso di libbre 10”;
6) “un caldajo di rame del peso di libbre quattro” e “altro più piccolo di libbre due”;
7) “un piccolo credenzino d’abete coi suoi cassetti”;
8) “scatole di legno ordinario quattro”;
9) “altra piccola scansia ….. dell’Elaboratorio”;
10) “un tavolino di olmo in cattivo stato”;
11) “Un secchio di rame del peso di libbre cinque”.

A questo punto i Corelli restano solo proprietari dei locali per i quali avranno percepito affitto.

L’incarico di farmacista intantò passò al figlio di Tommaso Lugaresi, Fedele Lugaresi, e poi al nipote Pietro.

1847.  Nel marzo 1847 Pietro Lugaresi chiese ad un Legato temporaneo di spostare la farmacia al di là dello stradone, (l’attuale corso Garibaldi) sotto i portici, in un locale di proprietà di Bonafede Lanconelli, per un affitto di 30 scudi, mostrando con un atto notarile che Antonio Corelli, proprietario solo per un terzo della farmacia, l’aveva venduta ai Lugaresi. Ne nacque una lite giudiziaria che si concluse con un accordo in cui si ratificava la nuova proprietà.

Vincenzo Corelli, fratello dí Giuseppe e “cessionario” del nipote Camillo, figlio di Giuseppe, fece di tutto non solo per impedire il trasferimento del Lugaresi dal lato del piazzale della Chiesa al lato di fronte allo Stradone,  ma cercò anche di riottenere la proprietà della farmacia con un processo celebrato presso il Tribunale Collegiale Civile di Ravenna. 

A questo punto il Vice-Legato, Conte Alberto Lovatelli, dispose che: “Si scriva al Governatore dell’Alfonsine che il permesso accordato in questa Legazione pel trasporto della farmacia non deve essere di verun pregiudizio ai diritti del Corelli, che anzi si deve ritenere come accordati fino alla decisione del Tribunale“.

 Il Tribunale non solo sentenziò a favore del Corelli, ma definì simulatore Pietro Lugaresi come proprietario. Non si sa come Lugaresi uscì da questa situazione. Forse con la documentazione in suo possesso riuscì a ristabilire la realtà dei fatti.

Alla fine si giunse alla stesura del seguente verbale: 

“Governo Pontificio 

Alfonsine oggi 16 ottobre 1848 alle ore 4 pomeridiane. In seguito di parziali inviti diramati, si è convocata la Sanitaria Deputazione di questo Comune nel numero legale dei Membri formanti parte della medesima nel personale degl’Illustrissimi Signori Castellotti Dottor Gaetano Governatore Presidente, Bonfiglioli Dr. Tommaso medico Condotto Comunale del 1° Riparto, Lanconellí Sebastiano di Luigi e Lugaresi Giuseppe Segretario Comunale, quale in adempimento dell’ossequiata Legatizia ordinanza n:6627 del 10 andante, è acceduta in forma al Locale, ove attualmente il Sig. Lugaresi Pietro ha trasportata la di lui farmacia in questo Comune preesistente, all’oggetto di verificare se siasi convenientemente preparato il Laboratorio Chimico, trattandosi dí alta farmacia, e se l’officina presenti sufficiente capacità all’uso cui debbe servire, e sia fornita di apposite scanzie e proprietà. Praticatesi quindi dalla Deputazione le ispezioni opportune, riscontra che l’officina esiste sopra ad una strada delle principali del Paese denominata Stradone, ove immediatamente comunica, e principalmente di fronte alla pubblica piazza: che l’ambiente destinato ad uso di officina è ampio e spazioso, e con la maggior decenza e proprietà ridotto, corredato di scanzie adatte al medesimo, e più che bastante a contenere le vasarie occorrenti per i medicinali. Passata poscia all’attiguo laboratorio, ha riscontrato il medesimo predisposto ad uso d’arte coi rispettivi fornelli, e quant’altro di necessario alle chimiche preparazioni……”. 

La verifica si concluse in favore dell’idoneità generale della farmacia. 

Quando poi Santina Lugaresi – erede della famiglia Lugaresi – sposò un certo Camanzi con cui ebbe un unico figlio, Antonio Camanzi, questi fu il nuovo proprietario della farmacia.

L’edificio coi portici
di piazza Monti

L’edificio coi portici di piazza Monti è ancora oggi la costruzione più rappresentativa della “vecchia” Alfonsine, insieme alla “Casa del Popolo”.

 Qual è la sua origine?
Appare per la prima volta in una mappa del 1816 (foto sopra n° mappale 625 del Catasto Gregoriano), di proprietà di Bonafede Lanconelli. Ma la parte dei portici deve ancora essere costruita (come ancora si vede in altra mappa dal 1829 al 1838)

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mappa 1829

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mappa 1838

Dopo i fratelli Pietro e Fedele Lugaresi, dal 1864 i farmacisti furono Giovanni Meruzzi e poi Giacomo De Maria, fino al 1939.

Santina Lugaresi – erede della famiglia Lugaresi – sposò Natale Camanzi, (questi era un repubblicano che fu ucciso dai monarchici in piazza durante una manifestazione). Ebbe un unico figlio, Antonio Camanzi. Questi fu il nuovo proprietario della farmacia.

1922. La farmacia fu spostata in due locali nella parte sinistra, al posto del negozio di tessuti delle sorelle Gramantieri, per lasciar spazio alla Cassa di Risparmio di Ravenna.

1939. La dott.ssa farmacista Flora Mari in Gagliardi acquistò al 50 per cento la farmacia da Antonio Camanzi, dato che una legge fascista obbligò i proprietari di licenza ad avere un familiare che fosse farmacista.  Inserviente fu Berto Mingolini. Dal 1939 al 1970 la sig.ra Flora ha condotto la farmacia con l’aiuto del praticante Vittorio Forlivesi, che sostituì poi il Mingolini.

Nel dopoguerra

Anni ’50. I Gagliardi (Flora e Romano) acquistano da Tonino Camanzi il resto della farmacia, e da Achille (Chiloni) Morelli tutta la stecca di sinistra dell’edificio, compreso l’appartamento a ‘torretta’.  Vittorio Forlivesi sostituì Berto nel ruolo di inserviente – commesso dal 1943 fino agli anni ‘80.

1975-80. La nipote di Flora Gagliardi, dott.ssa Stefania Marini, entrò in farmacia a metà degli anni ‘70 e dal 1980 è titolare dell’Antica Farmacia Lugaresi. Dal 2011 entrò anche il figlio dott. Alessandro Venturi a lavorare in Farmacia.

fonte: Gentes di Alfonsine, dicembre 2007; http://alfonsinemonamour.racine.ra.it;

Oggi

A partire da Maggio 2016, l’Antica Farmacia Lugaresi, si è trasferita in una nuova sede, più grande, in modo da soddisfare le moderne “esigenze” di mercato. La nuova sede è sempre il corso Giuseppe Garibaldi, ma al civico 57. Un nuovo edificio in classe energetica A, di ben 700 mq con annessi Studi Medici.
Dal 1° luglio 2019, l’Antica Farmacia Lugaresi della dott.ssa Stefania Marini, assieme ai figli Alessandro e Barbara, hanno preso la titolarità della farmacia costituendo una s.n.c., in modo di continuare il percorso iniziato quasi cent’anni fa.